Il 1969 fu l’anno del ritorno dell’Olivetti nell’informatica, dopo il pionieristico episodio della P101, con il progetto del sistema E900. Il gruppo di progetto, guidato da Luigi Mercurio era a Milano in via Camperio. Il sistema doveva essere un computer della classe IBM 360/20 e GE115, il cui software – l’assembler -fu realizzato dalla Syntax.
Quando nel 1972 Ottorino Beltrami e Marisa Bellisario ritornarono in Olivetti il gruppo di progetto hardware di Milano rientrò ad Ivrea sotto la responsabilità di Giovanni De Sandre. Nel 1972, rientrato ad Ivrea da Cambridge, Fabrizio Saltini ebbe l’incarico di formare il gruppo di progetto software, completando l’organizzazione della R&S che era guidata da Pier Giorgio Perotto.
I primi prodotti di questa fase furono la A7 ed il TC800, sistemi basati proprio sull’hardware E900, ma configurati come posti di lavoro completi. Il sistema operativo real-time, Cosmos, del TC800 fu il primo sistema operativo implementato dall’Olivetti e permetteva di gestire un sistema Master-Slave, anticipatore delle configurazioni LAN Client-Server. Come già richiamato in altri interventi, Sandro Osnaghi fu il responsabile del progetto di questo software.
L’evoluzione dei sistemi fu gestita da un gruppo di architettura coordinato da Luigi Mercurio. Due successivi eventi organizzati da Olivetti proposero la linea evolutiva: Il convegno di Santa Margherita e la Conferenza di Venezia sui “sistemi distribuiti”. La strategia Aziendale fu sintetizzata nel Libro Bianco del 1978 con la definizione dei prodotti/mercato e dell’organizzazione con cui l’Olivetti avrebbe affrontato il mercato dell’informatica distribuita.
I prodotti del 1978, BCS 3030, TC 1800 e DE700, sono ancora basati sull’architettura della E900, mentre la serie BCS2000 utilizzava un microprocessore Intel 8080. I sistemi avevano tutti una struttura minicomputer, ma la configurazione ed il design specifici indirizzano ancora il relativo settore applicativo. Il Libro Bianco esplicita l’interesse per l’offerta di un minicomputer, che sarà realizzato partendo da un sistema prototipale di acquisizione esterna, S1000/S6000.
Nel 1979 la missione è ormai definitivamente orientata nel settore dell’Informatica distribuita, sia in termini di organizzazione che in termini di prodotti, includendo il progetto di sistemi in reti locali e/o distribuiti geograficamente.
Il programma Nuova Linea Sistemi, lanciato nel 1979, rappresenta in termini organizzativi e progettuali, l’investimento di gran lunga più significativo nel periodo considerato. La Linea di minicomputer L1, M30/M40/M60 venne presentata nel 1984 corredata dal software MOS, di cui si è trattato in precedenti interventi.
Il 1984 fu un anno eccezionale per Olivetti: oltre al lancio della L1, fu presentato il nuovo personal computer M24 e fu firmato l’accordo per la partecipazione azionaria in Olivetti della AT&T. Questi eventi ebbero grandi riflessi nella strategia. L’accordo con AT&T fu determinante nel consolidare il successo del PC M24, ma portò nella linea sistemi i minicomputer 3B della AT&T ed il sistema operativo Unix. Tutti i piani degli anni successivi furono condizionati da questi eventi. L’anno 1986 fu dedicato alla definizione della strategia futura con AT&T e della relativa organizzazione aziendale.
La presentazione a Londra della OSA -Open System Architecture -, novembre 1987, con la nuova L2 e la gamma dei PC Intel-based, e la successiva rinuncia della AT&T alla partnership con Olivetti, rappresentano gli eventi con i quali l’Olivetti decise di consolidare la sua offerta Sistemi nel mercato mondiale dell’informatica.
La nuova organizzazione di Olivetti Office e Olivetti Systems and Networks, voluta da Vittorio Cassoni, dal 1988 AD Olivetti, aveva l’obiettivo di realizzare questi obiettivi. In questo periodo fu deciso di unificare la linea dei PC e dei sistemi su architetture hardware realizzabili con i microprocessori Intel 486 e successori e di focalizzare tutti gli sviluppi del software sui sistemi operativi MS-DOS e Unix.
All’inizio degli anni ’90 il mercato dell’informatica attraversò una profonda crisi che colpì molte grandi aziende, ad esempio IBM e DEC. Olivetti affrontò la crisi con varie riorganizzazioni interne, pur continuando a sviluppare una completa linea di PC e di server utilizzando i microprocessori Intel 486 e Pentium.
Anche se i prodotti erano molto competitivi – i server LSX5000 multiprocessor furono l’ultima serie di prodotti interamente progettata in Olivetti – la situazione di mercato rimase stazionaria e strategicamente l’azienda iniziò a definire missioni alternative, di cui la Olivetti Week del 1992 fu primo segno della transizione da produttore a integratore di sistemi.
Successivamente emerse la decisione di affrontare il mercato della telefonia mobile, in linea con l’apertura del mercato italiano, fino ad allora monopolistico. Come già accaduto in passato, Olivetti ebbe l’intuizione di investire nelle soluzioni per l’integrazione “informatica-telecomunicazioni” anticipando, forse eccessivamente, i tempi di maturazione del settore.
il successo ottenuto con Omnitel, contrastato dalla stasi nei settori PC-e Sistemi, portò profonde rivoluzioni nell’organizzazione ed acuì la crisi finanziaria. La decisione di focalizzare tutte le risorse nelle telecomunicazioni si rivelò troppo onerosa dal punto di vista finanziario ed insostenibile in termini di integrazione “informatica -telecomunicazioni”.