La Software Factory - Flavio Serughetti

1974

Il progetto della Linea 1 Olivetti segnò un cambio di passo senza precedenti nello sviluppo dei prodotti della fascia sistemi, non solo per l’ampiezza e l’innovazione del processo ma anche per un salto di qualità nelle metodologie e negli strumenti impiegati.

La parola chiave diventò "factory" nel senso che per la prima volta si applicava anche nel software una metodo unificato, integrato e organizzato di lavoro in tutte le fasi operative del ciclo di vita dei prodotti, dalla definizione delle specifiche, agli strumenti di sviluppo, alla gestione ordinata degli step intermedi, al controllo dell’integrazione fra moduli sviluppati in gruppi diversi, in "fabbriche" diverse e distribuite in varie località in Italia e in California, e poi anche in Giappone, con fusi orari ovviamente diversi, ma tutte collegate fra di loro e con la possibilità di scambiarsi messaggi in tempo reale, fino alle fasi del controllo di qualità, del system test, della documentazione di progetto e di uso, e al confezionamento delle release da portare sul mercato.

Questo richiese alla nostra organizzazione uno sforzo intellettuale prima ancora che tecnico che richiese del tempo prima di entrare a regime ma che si sviluppò e entrò nell’organizzazione tanto da arrivare nel giro di alcuni anni a collegare circa 2000 utenti e non solo nell’ambito software ma anche dai progetti firmware e hardware per lo sviluppo delle schede, degli stampati e per l’esecuzione dei test.

La Software Factory, in sintesi, era costituita da un ampio numero di prodotti, basati sul sistema operativo UNIX (la prima copia, fornita da Interactive System Corporation, fu portata fisicamente in Italia da Renzo Garetti e Flavio Serughetti nell’autunno del 1979 e successivamente sostituita dalla versione BSD di Berkley) e un ampio numero di strumenti, dal data base Ingres, a vari compilatori e compiler-compiler, utility per il file transfer, accounting system, mailing ecc…

Tutti operativi su una rete di calcolatori (dai PDP11, ai VAX 780 e 750, che arrivarono a 16 unità e di un’ampia gamma di terminali e poi di PC). Inoltre una linea dedicata voce/dati fra Ivrea e Cupertino assicurava il collegamento fra queste sedi e con la rete ARPA, quindi Internet ante-litteram.

E stiamo parlando dei primi anni ’80. Nulla di simile in Europa, e comunque al passo con gli ambienti di produzione software più avanzati in USA.